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Nell'industria musicale, la donna era solamente una musa ispiratrice. Poi qualcosa è cambiato.

Molte canzoni sono dedicate a loro: erano però persone "ferme e zitte sul balcone" che ascoltavano estasiate una serenata e accettavano un amore cantato con tanta passione. 

Sembrava la fine di una bella favola. Invece era solo l'inizio. Perché pian piano le donne hanno deciso di diventare loro la musica.

Alcune hanno iniziato come coriste: intonate sì, ma in sottofondo, dietro a un uomo che occupava tutta la scena.

Altre hanno provato a diventare interpreti di brani da discoteca...ma a volte il viso era quello di una modella.

Altre ancora erano nel coro parrocchiale o cittadino, confuse in mezzo ad ulteriori bellissime voci. 

Molte di esse però hanno trovato la forza e il coraggio per esprimere se stesse completamente, cantando non solo dell'amore ma anche dell'indipendenza e dei loro sogni. E componendo brani qualitativamente migliori di quando erano "imprigionate" in rapporti tossici col proprio partner o con una casa discografica che cercava di direzionarle e in qualche modo snaturarle. 

Sono così diventate muse ispiratrici per altre donne. Che hanno tratto forza dalle loro parole, dal loro carattere, dai loro suoni.

Perciò, quando sentiamo una donna cantare, dietro c'è sempre una storia da conoscere....  e in questo post te ne racconto alcune.  

Nel 1927, a Chicago, c'è fermento: sta infatti per arrivare a registrare un album, Ma Rainey, che chiamano "la madre del blues" perché è stata lei a battezzare così questo tipo di musica, quando le chiesero come si chiamava ciò che cantava con tanta rabbia e passione. Quel giorno la donna sa benissimo che dovrà umiliare chi la circonda, perché è l'unico modo per ottenere il rispetto che non otterrebbe in altro modo, visto che è una corpulenta lesbica di colore. Quindi entra nella stanza, lascia i musicisti a suonare in uno scantinato e cerca in ogni modo di non firmare la liberatoria (che significa dare a uomini bianchi il potere sulla sua musica). Ma è solo ascoltando quelle richieste che quell'album passerà alla storia.

Nel 1967 Aretha Franklyn è stanca. Ha iniziato a cantare a 10 anni per il padre predicatore, sia a messa sia nelle serate a casa. Lo ha visto allontanare la madre, che poi è morta. Lei stessa combatte ogni giorno coi suoi personali demoni, impegnati a distruggerle ogni miglioramento di carriera. E, quando riesce a tranquillizzarsi, ci sono il marito o qualche compagno che vuole controllarla e impedirle di essere se stessa. Aretha decide così di prendere in mano il suo destino e chiedere "Respect": quella canzone inizierà un cammino da "regina del soul" che la accompagnerà per tutta la vita, un successo dopo l'altro.

Nel 1978 Anna Mae Bullock chiede il divorzio dal marito Ike. Ha conosciuto quell'uomo in un locale, quando voleva smettere di fare l'infermiera per diventare una cantante: lui le ha insegnato come stare sul palco, come vestirsi, come muoversi, come posare, ma è anche colui che la insulta, la tradisce, la picchia. E il 29 marzo di quell'anno lei dal tribunale ottiene da Ike l'unica cosa che ha chiesto: il cognome, quello su cui ha costruito la sua carriera, per ricordarsi di non permettere più a nessun∂ di sfruttare il suo talento, la sua energia e la sua passione... e la corte le concede di essere Tina Turner.

Nel 1992 Annie Lennox decide di separarsi artisticamente da Dave Stewart: ormai, come Eurythmics, hanno dato all'industria musicale successi incredibili, hanno fatto concerti, hanno avuto riconoscimenti. Ma Annie ha ancora qualcosa da dire e lo fa con "Diva", il miglior album britannico dell'anno e uno dei migliori del decennio. Con la sua voce ora angelica e ora roca, lei canta l'incomunicabilità, l'inseguire i propri sogni e il non smettere mai di amare e di amarsi. 

Nel 1995 la hit-parade si divide in due tipi di brani: da un lato il pop-rock d'autore (U2, Bryan Adams, Michael Jackson, Bon Jovi...), dall'altro la disco (LaBouche, Scatman John, Corona...). E poi, come sbucata dal nulla, lei, Alanis Morissette, che pubblica quello che sarà uno degli album più venduti del decennio, "Jagged little pill". L'effetto è dirompente perché urla in faccia al proprio ex la rabbia per essere stata tradita con una non pervertita come lei e ai genitori il fatto di amarla solo se si mostra perfetta. Alanis è una ragazzaccia... ma ha finalmente il coraggio di cantare ciò che noi "brave ragazze" avevamo solo pensato.

Nel 1996 assistiamo a una rinascita. La poetessa e sacerdotessa del rock Patti Smith, torna sulle scene. Infatti, dopo aver pubblicato "Dream of life" (che contiene la rivoluzionaria "People have the power") nel 1988, muoiono il pianista Richard Sohl, il miglior amico Robert Mapplethorpe e il marito Fred (che lei cita tuttora ogni volta che canta "Because the night"). Avrebbe potuto cadere in depressione e perdersi e invece decide di completare l'album che stava scrivendo col marito e pubblicarlo. Si intitola "Gone again" e parla di allontanamenti e di morte ma anche di volare e di sogni e di rinascita: "ho pianto, ma andrò a salutare il nostro amore e mandarti un sorriso e andare avanti", canta in "Farewell reel". E così ha fatto.

Nel 1998 Courtney Love è vittima di un pregiudizio. Quando esce "Celebrity skin" sono in molti a insinuare che un album così bello e di successo (2mln di copie vendute e diverse nominations ai Grammy) non sia scritto da lei: "Sicuramente è opera di Kurt Cobain e lei se ne è appropriata dopo la sua morte". Invece. le mani sono quelle delle Hole (Courtney, Eric Erlandson, Patty Schemel, Melissa Auf Der Maur) e di Billy Corgan degli Smashing Pumpkins. Non è che Kurt non sia presente: Courtney ha voluto fortemente testi in cui si parla di morte e di angeli... e delle case discografiche che si prendono il merito del tuo lavoro. Ma lei non è così e infatti la title track termina con "Vuoi una parte di me / beh non mi dò a buon mercato / no, non mi vendo a buon mercato". Chitarra. Fine.

Sempre nel 1998 la figura della donna in musica cambia completamente quando sulla scena irrompe una ragazzina con una canzoncina orecchiabile e un video esplosivo: Britney Spears conquista immediatamente la scena con la divisa scolastica, i codini e l'aria ammiccante A lei si ispireranno tutte le popstar dei decenni successivi. Anche nel suo lato oscuro, ovvero nel crollo che la vede rasarsi la testa e prendere a ombrellate un paparazzo. Dopo quell'episodio sembra tornare in sé: la vediamo cantare e ballare in casa propria, rilassata. Ma i fans capiscono che qualcosa non va. Ed è in quel momento che Britney Spears ci spiega un'altra condizione femminile che non conoscevamo: la conservatorship. Il padre e un gruppetto di persone la stavano completamente controllando e quella che vedevamo non era una ragazza rilassata ma una donna che non poteva uscire di casa e avere la propria libertà. Il movimento #FreeBritney è stato quindi fondamentale per ridarle davvero la serenità, nonché la forza per raccontare ciò che non sapevamo. E io mi auguro sia riuscita a trovare prima di tutto se stessa.

Nel 2006 Christina Aguilera prende una decisione. Fino a quel momento aveva "accontentato" l'industria musicale: era stata una babystar nel Disney Club, poi una cantante pop (quasi in rivalità con Britney Spears) e aveva fatto uscire, in sequenza, un album in spagnolo, uno con le canzoni di Natale e uno col suo lato sexy in bella mostra... tutti progetti che, si sa, piacciono molto al mercato discografico. Quell'anno Christina fa invece un album solo per sé, usando la sua voce potente e intonata per mescolare il jazz, il soul e il blues degli anni '20-'30-'40 (le canzoni con cui è cresciuta) col pop più moderno. Torna alle origini con "Back to basics", inserendo anche canzoni come "Oh mother" in cui racconta dell'ambiente violento in cui è cresciuta. Ed è questa la Christina che volevamo e che tuttora amiamo.

Nel 2008 Stefani Joanne Angelina Germanotta decide di scrivere un album per la sua voce. Finora ha scritto per altre artiste, come Rihanna e Jennifer Lopez, ma ora ha bisogno di mostrarsi e mettere da parte tutti i problemi della sua vita: bullismo, stupro, abuso di alcol, disturbo da stress post-traumatico. Usa quindi il suo passato da ballerina di burlesque per mascherarsi e provare a inventare un personaggio che la aiuti in questo difficile passaggio verso il grande pubblico, dandosi anche un nuovo nome: Lady Gaga. Quell'album, "The fame" contiene pop in versione dance, synth, elettro ma anche del contemporary R&B, in brani come "Just dance", "Poker face" e "Paparazzi". E da allora Stefani ha continuato a reinventarsi, sia come musicista che come attrice e produttrice, continuando a ricordarci che non esiste la perfezione e che possiamo essere amate e rispettate semplicemente essendo noi stesse.

Nel 2009 una nuova hard rocker si affaccia sulla scena: dopo essere stata baby attrice nel celeberrimo film "Il Grinch" e teenager in "Gossip girl", Taylor Momsen diventa leader dei The Pretty Reckless e cambia di nuovo immagine, proponendo la vera Taylor. Ora è adulta e arrabbiata e dopo un ottimo primo album riceve la consacrazione con il secondo, "Going to hell", dove ci dimostra che il diavolo risiede fuori dalle aule scolastiche (dove gli alunni girano con la droga in tasca e gli adulti frugano nella spazzatura), in una casa su una collina (dove i morti hanno intenzione di uccidere) o alle feste (dove gli invitati girano armati). E  se vai a confessarti ti diranno che sei destinata all'inferno per le leggi infrante, per l'amore che hai disprezzato e per le bugie dette. Taylor inizia così un viaggio personale e originale coi suoi fans che prosegue sui palchi di tutto il mondo e non è destinato a fermarsi...

 

 

...ma ce ne sono anche altre da conoscere

 

Come capita a molte, Daisy Jones (un personaggio inventato, ma ispirato a Stevie Nicks) da piccola era una bambina bellissima ma totalmente invisibile agli occhi dei genitori.  È semplice quindi per lei farsi notare sulla Strip, entrare nei bar e nei club, diventare una groupie. E altrettanto facilmente capisce cosa vuole dalla vita: "Essere la musa di qualcuno non mi interessava. Io non sono una musa. Io sono quel qualcuno. Fine della storia". Le fanno firmare un contratto ma le sue canzoni non piacciono. Piacciono invece quelle di un gruppo emergente che si fanno chiamare The Six. Ed è il produttore Teddy Price a spingere la ragazza a lavorare con più impegno sui brani che scrive e a duettare con la band, prima per una canzone, poi per un album e infine per una tournée. Daisy Jones capisce di avere potere decisionale e lo mette in chiaro fin da subito. Lei e Billy hanno le stesse solitudini e paure e le stesse fragilità. La ragazza capisce però anche che non può direzionare il cuore altrui a meno che una sola canzone e un solo concerto non abbiano il potere di rivoluzionare tutto e di scuotere le fondamenta del rock'n'roll.

 

A proposito di rock'n'roll...credo che le prime donne musiciste di cui io abbia conoscenza siano state Josie e le Pussycats. Prima ancora di Madonna e Courtney Love, fra le mie ispirazioni ribelli c'erano queste ragazze con vestiti e accessori leopardati che risolvevano misteri e suonavano canzoni. Un cartone animato, certo, ma io credo che abbiano contribuito ad aprire la mente a bambine che le guardavano e pensavano: "Posso anche io creare una band con le mie amiche e girare il mondo... e andare pure nello spazio!!!"

 

 

 

Le riflessioni di questo post sono scaturite 

 

dalla lettura di

"The woman in me", libro di Britney Spears, 2023, Longanesi

"Daisy Jones and The Six" romanzo di Taylor Jenkins Reid, 2019, Sperling & Kupfer (da cui è stata tratta una miniserie di Scott Neustadter & Michael H.Weber con Riley Keough)

 

dalla visione di

"Il grinch", film del 2000 di Ron Howard

"Gossip girl", serie ideata da Josh Schwartz e Stephanie Savage, 2007-2012

"Ma Rainey's Black Bottom", film di George C. Wolfe del 2020 con Viola Davis

"Respect", film di Liesl Tommy del 2021 con Jennifer Hudson

"What's love got to do with it" film di Brian Gibson del 1993 con Angela Bassett

"Josie & The Pussycats", serie tv d'animazione di Hanna-Barbera, 1970-1973 & film del 2001 di Harry Elfont e Deborah Kaplan

 

dall'ascolto di

"Diva", album di Annie Lennox, 1992, Arista

"Jagged little pill", album di Alanis Morrissette, 1995, Maverick

"Gone again", album di Patti Smith, 1996, Arista

"Celebrity skin", album di Hole, 1998, Geffen Records

"Back to basics", album di Christina Aguilera, 2oo6, RCA

"The fame", album di Lady Gaga, 2008, Interscope

"Going to hell", album di The Pretty Reckless, 2014, Razor & Tie

 

Altri consigli

"George & Tammy",  serie tv del 2022 ideata da Abe Sylvia (e basata sul libro di Georgette Jones) con Jessica Chastain