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  Il simbolo della cucina povera che sa diventare golosa.

 Il Nord e parte del Centro Italia ha basato per secoli la propria economia sulla polenta (tanto che al Sud erano chiamati "polentoni").

 Il mais era coltivato nei campi quindi era facile ritrovarlo a tavola, trasformato in farina e cotto nell'acqua e se ne mangiava così tanto che si sviluppò un'epidemia di pellagra. Una delle immagini più potenti della cucina contadina è proprio quella di una grande porzione di polenta e di un solo pesce, su cui tutti i commensali la strofinavano perché prendesse un po' di sapore.

 La ricetta è già nota ai tempi dei Romani e dei Greci, usando miglio e farro come cereali principali. Ne "I promessi sposi", di Alessandro Manzoni, Renzo ha l'acquolina davanti alla polenta taragna di Tonio e la sua famiglia, che è di colore grigio perché preparata con grano saraceno.

 Tutte queste alternative sono state nel tempo recuperate per cui oggi la polenta, oltre a essere cucinata col mais, è preparata con basi differenti. E, dal paiolo di rame tronco-conico e la stufa a legna, si è passati alla polenta istantanea.

 Quanto al condimento, burro e parmigiano e non si sbaglia. Ma anche ragù, salsiccia, funghi... e quelli che ti propongo in questo post.

 Questa a fianco è la Polenta alla pancetta che, nonostante la ricchezza degli ingredienti, non risulta troppo pesante.

 Versa a pioggia 200g di farina di mais nell'acqua e mescola finché la polenta è pronta.

 In un tegame cuoci per 10' 250g di pomodori pelati, aggiungendo solo alla fine sale e pepe.

 Rosola 150g di pancetta (affumicata, se preferisci) nel burro, fino a farla arricciare.

 In una pirofila imburrata, fai strati di sugo, polenta, gorgonzola (o scamorza affumicata - te ne serviranno circa 150g) e pancetta, terminando col sugo e una spolverata di parmigiano.

 Per renderla golosissima, passala sotto il grill per 5-10'.

 

 Lemon polenta cake

 Non esiste momento della nostra vita che non sia governato dallo ying e dallo yang - pure quello che ci creiamo da soli. Così, nello stesso pomeriggio, ho deciso dapprima di avventurarmi nell'ignoto e poi di cucinare il noto. L'ignoto era un sentierino tutto fangoso (era piovuto da poco) in una boscaglia non lontano da casa...ma era talmente coperto di foglie ed erba e alberi spezzati che a un certo punto mi sono chiesta se stessi nel mio paese o nella giungla. Il noto invece era una torta al mais e ho scelto quella di Nigella Lawson in versione light (ovvero con l'olio d'oliva al posto del burro), perché ha i miei sapori preferiti. Credo che il mio karma del giorno ne sia uscito più equilibrato. E anche questo post, perché stavolta gli ingredienti della polenta sono in versione torta.

 Accendi il forno a 180° C.

 In una larga ciotola mescola 150g di olio d'oliva (o 200g di burro) e 200g di zucchero semolato; in una ciotola più piccola mescola invece 100g di mandorle in granella, 100g di farina di mais e 1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci.

Versa poco alla volta questi ultimi negli ingredienti liquidi, alternandoli con 3 uova. Completa con scorza di limone e inforna in tortiera imburrata per 40'