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“Riunisce i sapori della brezza marina, la dolcezza dell’erba secca e un vago sentore di metallo arrugginito”, così Niki Segnit descrive lo zafferano, dall'inconfondibile colore.
É un piatto totem, un archetipo dorsale, che riempie ogni solitudine e governa le moltitudini, pasce, seduce.
Un tempo si preparava la minestra o la zuppa. Oggi invece tutto ciò che è vegetale diventa “vellutata”…che sarebbe una minestra o una zuppa passata al frullatore. E, se vogliamo essere super chic e abbiamo a disposizione le patate, cuciniamo la Vichyssoise o la Parmentier.
Alcune festività la parola tradizione ce l'hanno insita nel Dna.
© 2025 Giorgia Fieni